Il direttore Piccari: nuovi spazi per un nuovo rapporto con la città

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L’ampliamento all’ex Einaudi completa l’offerta formativa con la piena agibilità dei laboratori. La nuova amministrazione comunale. I rapporti con la consorella reggina.

Fonte: Catanzaroinforma. Articolo di – 14 Luglio 2022

“Dopo un anno di duro lavoro silente, da oggi ufficialmente l’Accademia torna a essere ancora più operativa, con l’assegnazione della tanto agognata sede “Einaudi”. L’impegno garantito al fine di raggiungere questo obiettivo, oggi si conclama nella “primavera dell’arte” a Catanzaro. L’Accademia è vita”. Questo è il breve annuncio che l’undici luglio appena trascorso il direttore Virgilio Piccari, ha pubblicato sulla home page dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e sui suoi canali social. Cosa significa per l’Accademia, per i suoi docenti e studenti, per la città questo passaggio interistituzionale – l’altro terminale è l’Amministrazione provinciale – che sembrerebbe un mero fatto edilizio, di contenitore, di spazio da occupare? Lo dice a Catanzaroinforma proprio il direttore Piccari, che guida l’istituzione formativa e culturale da novembre 2020. L’occasione è propizia per chiedergli se due anni sono bastevoli a conferire all’Accademia una nuova impronta.
“Mi auguro e credo di sì – risponde Piccari -. Manca ancora qualche mese alla scadenza dei due anni, ma credo che lo sforzo profuso sinora abbai già prodotto dei risultati. La nostra amministrazione sul piano amministrativo e contabile vive oggi un momento positivo. Azzerati i debiti pregressi, risolte molte dinamiche e diatribe che avevano portato anche a dispute legali, finalmente anche l’offerta formativa riformata lo scorso anno ha aperto nuovi settori, ha consentito a molti allievi dopo il primo ciclo di studi ad avere legittimazione all’iscrizione al biennio successivo. Siamo inoltre riusciti a ottenere un allargamento della pianta organica che era attesa e auspicata dagli anni 80. Non saranno grandi numeri ma il nostro corpo docente aumenta di otto unità, la parte amministrativa di cinque unità e la parte ausiliaria di altre due. I primi risultati mi pare evidente si possano riscontrare.”.

A questo si aggiunge ora l’ampliamento degli spazi a disposizione…
“Unitamente al presidente del Cda avvocato Aldo Costa lo sforzo profuso è stato completare il percorso grazie al quale siamo riusciti a ottenere una sede ulteriore, oltre  all’ex Educandato di via Gelso Bianco che è la nostra sede istituzionale  Finalmente, dopo la riassegnazione dell’ex Istituto Einaudi a Mater Domini l’Accademia non avrà più il problema che ha vissuto in questi ultimi due anni, ovvero dove allocare i laboratori, cuore pulsante dell’attività didattica e formativa. Vero è che in questi due ultimi anni per effetto del Covid il problema sui laboratori si è sentito un po’ di meno. Ma, finalmente, recuperiamo uno spazio anche se temporaneamente assegnato per tre anni, attraverso un meccanismo di convenzione con la Provincia, sanando un vecchio debito per fitti che l’Accademia si portava dietro dal 2012, di circa 300 mila euro. Sanato quel debito non risulterà alcuna macchia nei rapporti su due amministrazioni pubbliche, spuntando anche un’assegnazione che vedrà da qui a pochi mesi l’Accademia occupare uno spazio dove con dignità si potranno allocare i laboratori. È chiaro che l’ambizione è raggiungere e ottenere una struttura più prossima al centro storico dove i laboratori possano fare dell’Accademia un’officina culturale aperta alla città che la renda consapevole della sua presenza e della sua dignità culturale. La nostra ambizione è d’altra parte quanto ci chiedono le nuove generazioni, anche come proiezione del numero di iscrizioni desunta in periodo di lockdown che ci fa ipotizzare una crescita tale da porre un freno all’emigrazione strana, per la quale molti giovani di questa regione anziché preferire l’Accademia di Catanzaro privilegiano le Accademie di altre regioni”.
Direttore Piccari, ci dia un po’ di numeri.
“Quando ho iniziato nelle funzioni di direzione la nostra Accademia annoverava circa 270 iscritti. Oggi si passa a 310. Questo lascia presupporre che l’obiettivo che ci siamo prefissiati, di raddoppiare gli iscritti nell’arco di due anni, possa diventare possibile. Per farlo è importante iniziare a spendere il prodotto dell’Accademia all’interno del territorio. Diventa fondamentale anche perché credo che il nostro territorio abbia bisogno di riabbracciare a pieno titolo le politiche tendenti al valore della bellezza. Abbiamo perso quelle dinamiche ed evidentemente il Covid ha dato un’ulteriore spinta all’offuscamento. Credo che questa sia una nuova stagione, una primavera nella quale approfittare della fioritura che il territorio consente per apporti naturali e condizioni climatiche. Quindi mettere in campo il massimo sforzo affinché questo si possa realizzare e affinché i nostri giovani possano realizzare che formarsi nel mondo dell’arte dia a loro un futuro, vero e concreto”.

È soddisfatto dell’integrazione dell’Accademia con la città?
“Assolutamente no. È importante dialogare con chi ha l’onore e l’onere di rappresentare Comune, Provincia e Regione affinché si intenda che l’azione dell’Accademia è orientata verso un valore che può restituire alla collettività il coefficiente di bellezza mancante”.
Catanzaro esce adesso dalla tornata elettorale amministrativa. Ha avuto modo di parlare nei mesi scorsi con i competitori o, per ultimo, con la nuova amministrazione?
“Con alcuni di loro sì. Mi sono rapportato, e anche con chi è stato eletto. Per comprendere come l’Accademia di Belle Arti possa collaborare con il bene collettivo e, insieme, come l’Accademia possa guadagnare il prestigio che merita”.
Rispetto al sistema delle Accademie regionali come si posiziona Catanzaro?
“Catanzaro deve essere considerata una delle due Accademie esistenti in regione, insieme a quella di Reggio Calabria. Esisteva l’Accademia di Vibo Valentia legalmente riconosciuta che ha chiuso. È un momento in cui occorre allacciare occasioni di ascolto e di incontro. Ho già avuto modo di farlo con l’Accademia di Reggio, lasciando intendere che una proiezione sinergica possa diventare strumento di risoluzione dei comuni problemi Devo dichiarare che con Reggio abbiamo chiuso i primi due accordi. Il primo sarò quello che accompagnerà la candidatura della Locride quale capitale della cultura europea. Interverremo insieme già nel primo step della progettazione della comunicazione realizzando il logo della candidatura. Poi, come si è verificato in occasione del cinquantennale dei Bronzi di Riace, si è realizzata la mostra presso la Pinacoteca di Reggo Calabria del docente dell’Accademia di Catanzaro Antonio Affidato. Non credo che in futuro si possano ancora una volta innescare dei meccanismi dove una delle due Accademie tenti di assumere protagonismo antagonista”.

Virginio Piccari proviene della lunga e brillante esperienza di direzione dell’Accademia di Catania. Quanto di questa riverserà su Catanzaro?
“Durante l’esperienza di direzione di Catania non ho mai dimenticato la mia città anzi in ogni circostanza ho pensato di praticare omologhi progetti per Catanzaro. Sono rientrato, sono felice di aver fatto questa scelta e mi auguro che tutte quelle progettualità messe in campo a Catania, che l’hanno portata ad avere un respiro di livello internazionale, si possano attuare qui nella mia città”.
Direttore, un messaggio per i giovani che aspirano ad avere un futuro nel campo artistico culturale, non necessariamente nella produzione artistica vera e propria.
“Credo che l’Accademia oggi sia una delle strade più intelligenti da intraprendere e da scegliere. Quello che attraversano le giovani generazioni nelle fasi di crescita, quello che tocca i sogni e le ambizioni, è un percorso che si congiunge facilmente con il linguaggio dell’arte inteso come produzione intellettuale non come fare artigianato. È un settore capace di formare figure professionali che immettono in politiche di incontro e non di scontro. Uso spesso una dichiarazione forte quando riferisco che è meglio accogliere che essere accolti. I nostri giovani lo chiedono ad alta voce, di incontrare e accogliere con la politica del sorriso. E credo che al di là del linguaggio dell’arte esiste veramente poco che possa fare raggiungere questo obiettivo. Cosa fare per accompagnare questo percorso? Bisogna far sì che la sensibilità del territorio e dei cittadini si ricongiunga con i valori più importanti della vita tra i quali senza dubbio posto preminente spetta alla bellezza, della quale l’Accademia è strumento e compimento”.

 

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