Ruga Maria Saveria

Storico dell’arte, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’arte (2014) presso l’Università di Pisa e ha partecipato al primo ciclo della Scuola dottorale in Civiltà Italiana coordinata dall’Università della Svizzera Italiana, programma per cui è stata affiliata al Kunsthistorisches Institut in Florenz. Ha compiuto gli studi in storia dell’arte presso l’Università della Calabria e ha conseguito il diploma di specializzazione triennale post-lauream in Storia dell’arte (2010) presso l’Università di Pisa. Dal 2009 al 2011 è stata wissenschaftliche Hilfskraft presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz. Nel settembre/ottobre 2012 è stata chercheuse accueille presso l’INHA-Institut national d’histoire de l’art di Parigi.

È docente di Storia dell’arte (Storia dell’arte moderna, Storia del Disegno e della Grafica d’arte) presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro ed è professore a contratto di Arte e territorio per il corso di laurea magistrale in Storia dell’arte dell’Università della Calabria, dove ha insegnato anche Didattica dell’arte.

È responsabile del progetto di riordino e digitalizzazione dell’Archivio fotografico del Fondo Emilia Zinzi, in corso presso l’Università della Calabria.  Nell’ambito della sezione Collezioni e Pubblico del progetto Ceilings, diretto da Simona Caramia, ha curato il focus esposito Gaele Covelli: davanti al quadro (MARCA, 6 giugno-30 novembre 2018) e, tra i progetti didattici, la mostra Book of Beauties. Il viaggio, il tessuto, l’identità, con la collaborazione di Giuseppe Calderone e Angela Fidone (Catanzaro, Palazzo Alemanni, 25 ottobre-25 novembre 2017).

Le sue ricerche si sono concentrate sulle memorie d’artista e sulla geografia artistica del secondo Ottocento tra Napoli, Roma, Firenze e Parigi.  Altri temi di interesse riguardano: la didattica dell’arte; il contributo delle arti figurative nella costruzione di un’identità nazionale nell’Ottocento europeo e nord-americano; i rapporti tra centro e periferia nella geografia artistica dell’Italia meridionale tra XVII e XIX secolo.

Ha partecipato a vari progetti di ricerca e da relatore a convegni tra i quali: Bologna, Fototeca Zeri (2017); American Academy in Rome (2016); Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna (2015); Rome Art History Network, Università La Sapienza (2014); Roma, British School (2011). Ha pubblicato contributi e saggi in volume, tra i quali: Visti da Sud: pittori francesi a Roma. Ernest Hébert, Paul Chenavard e Michele Cammarano, in Tra Oltralpe e Mediterraneo. Arte in Italia 1860-1915, a cura di M. Carrera, Niccolò D’Agati, S. Kinzel, Peter Lang, Berna, 2016, pp. 35-49; «Merita la mia vita d’esser narrata?». L’incipit nel racconto autobiografico degli artisti italiani del secondo Ottocento, in «Lettere italiane», 3, 2014, pp. 374-390; Il manoscritto ritrovato: Michele Cammarano e la «fucina» di Andrea Cefaly, in «Ricerche di storia dell’arte», 113, 2014, pp. 87-94; I pittori e le catacombe di Napoli: dalle vedute al quadro di storia, in «Ricerche di storia dell’arte», 110-111, 2013; (una sua bibliografia completa è in www.academia.edu). Per Nerbini International ha curato l’edizione critica del volume Michele Cammarano, Racconto della sua vita, e senza bugie, prefazione di Gerhard Wolf (Lugano 2018) e sta curando la monografia sul pittore Andrea Cefaly (1827-1907), volume di prossima pubblicazione.