Scenografia – Scenografia cinema e televisione (DASL05)

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Accademia di Belle Arti Catanzaro Corso di Scenografia

Corso biennale di II livello in Scenografia – Scenografia cinema e televisione (DASL05)

Rif: D.D.G.  n. 2883 del 03/12/2021


Il corso di studi è impostato in modo da consentire allo studente di conoscere in forma esperta gli aspetti metodologico-operativi delle tecniche di rappresentazione dello spazio e delle altre materie di base, ed essere capace di utilizzare tali conoscenze per interpretare e descrivere i problemi tipici del settore, in chiave contemporanea. I laureati del biennio perfezioneranno le conoscenze e capacità acquisite, potenziando ulteriormente la comprensione della cultura del proprio tempo, unitamente alla pratica sul campo, attraverso attività altamente qualificanti e professionalizzanti.

“L’autore di un film svela i caratteri facendoli parlare, crea l’ambientazione generale costruendo degli scenari o scegliendoli in esterni. Le sue convinzioni intime emergono col tempo, e in generale attraverso la collaborazione con gli artigiani che lavorano al film, gli attori, i tecnici, gli elementi naturali o realizzati dagli scenografi. Dobbiamo obbedire alla legge immutabile dell’essenza che si rivela solo via via che l’oggetto comincia ad esistere.”

Jean Renoir

Obiettivi del corso

L’indirizzo di Scenografia multimediale dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro si propone di far maturare negli allievi la consapevolezza che le arti tradizionali dello spettacolo – dal teatro al cinema alla televisione, quest’ultima al confine con la comunicazione di massa – e, soprattutto, le cosiddette nuove arti dal vivo, sono caratterizzate dal rifiuto della rigidità dei generi, dei codici prefissati e delle discipline. Nella sperimentazione odierna, teatro, danza, arti visive, installazione, performance, non possono più essere pensati singolarmente poiché la parola chiave per una riflessione sulle arti dal vivo è trasversalità molto diversa dall’interdisciplinarietà cui si faceva riferimento negli anni 70 e 80. A fronte del diffondersi del live media nei più disparati contesti, abbiamo oggi a che fare con un insieme di pratiche spurie, che attraversano i codici operativi (trans-codex) ovvero codici meticciati, operando mediante una pluralità di formati che testimoniano il mutamento di scenario nella ricerca teatrale, performativa, visiva e musicale. Ci riferiamo ad artisti o a collettivi di artisti quali: Jan Fabre, Giorgio Barberio Corsetti, Miriam Laplante, Masque Teatro, Teatro della Valdoca, Societas Raffaello Sanzio, Amanda Miller, Elettra De Salvo, Z.O.L.L.E., e molti altri. Si tratta di una nuova nuova scena che richiede di essere indagata perché se ne approfondisca il legame con esperienze storicamente antecedenti di grandissimo valore culturale. Gli studenti di un corso di laurea in Progettazione e Arti applicate, indirizzo Scenografia multimediale, devono sapere che dopo le esperienze degli Events di Cage e Cunningham negli anni 40 si è passati a nuove modalità di creazione e di fruizione delle opere che hanno messo in crisi il codice tradizionale della rappresentazione: basti pensare alle sperimentazioni di Fluxus, alla riscoperta della fisicità del Living Theatre e di Grotowski, alla polisensorialità ed alla sua dilatazione nei lavori di Bob Wilson, alle performance di Yvonne Rainer, Steve Paxton Meredith Monk, al corpo estremo messo in scena dalla Body Art, per arrivare ad oggi in cui la nuova scena è popolata da piattaforme elettroniche e digitali che sottendono nuove poetiche del corpo performativo e in cui il live media, accostato con grande disinvoltura ai tradizionali formati applicativi ed espressivi, è divenuto strumento privilegiato di confronto con il pubblico.

Sbocchi lavorativi

L’indirizzo di Scenografia multimediale intende interfacciare, sia sul versante analitico sia sul piano operativo, ambiti disciplinari ed applicativi diversi fra loro: teoria e prassi, il corpo e il tempo performativi, l’immagine elettronica e i suoi potenziali di virtualizzazione informatica, le installazioni delle arti visive e la riflessione estetico-filosofica, per elaborare prospettive funzionali a sostegno dell’evolversi della ricerca performativa internazionale. I laureati in Scenografia multimediale devono possedere le competenze necessarie per operare nei settori produttivi internazionali che prevedono l’uso di tecniche e applicazioni complesse per la realizzazione di immagini in 3D stereoscopico e di augmented reality, per la produzione di audiovisivi e per le più avanzate forme di teatro elettronico.

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